Strada provinciale 31 | ex frantoio SP31 san savino factory culturale è uno spazio, un processo, un palinsesto culturale in divenire, aperto a proposte e collaborazioni.
Consolida la propria vocazione insieme a chi lo rende possibile e a chi lo frequenta, con incontri, mostre, laboratori, residenze, seminari, forme del convivio, che aggregano persone e alimentano pensieri e pratiche.
Nella sua azione d’insieme, punta a consolidare un luogo e strutturare processi di empowerment delle giovani generazioni, per rendere entrambi attrattori, generatori e propagatori di conoscenza.
SP31 adotta come propria governance culturale il valore materiale e ideale dell’ingaggio locale, cui guarda come filiera aperta disponibile a farsi attraversare da collaborazioni più ampie per porre l’esperienza nella dimensione pubblica e sviluppare forme di advocacy verso e con le istituzioni.
Si scrive m.a.i. e si legge sempre, per la formazione permanente e peer to peer.
Il modulo formativo propone lo scambio e la costruzione di conoscenze nei modi della conversazione, dell’ascolto, dell’espressione artistica, artigiana, digitale, del gioco, della corporeità, in una prospettiva di co-formazione e co-educazione civica che chiamiamo di maieutica attiva e reciproca.
Il modulo ha la caratteristica dell’immersività e diventa modulo attivo immersivo; con la sigla m.a.i. orienta l’esperienza della temporalità verso le forme d’uso di uno spazio nuovo e collettivo, supera la separazione tra impiego del corpo e della mente, si fa attraversare da connettività interdisciplinari, riflessività, dialogo, momenti teorico-conversazionali e pratico-esperienziali densi, di impatto relazionale e affettivo per il suo rilascio nel tempo.
«modulo attivo immersivo» del 3 e 4 maggio, con le classi le 3°C e 3°D, 3°B e 4°C del Liceo Linguistico di Rimini, gli insegnanti Davide Pazzaglia, Michele Siotto, Marta Pompei, il gruppo di lavoro SP31 Tonino Perna, Andrea Fantini, Marialuisa Cipriani, Lorenzo Cagnoli, Nicole “Wendy” Lafiata, Ivan Fantini, Karen Venturini, Massimo Salvucci, Marco Caselli Nirmal, Isabella Bordoni
LEGGI DI PIU'
Le giornate del modulo attivo immersivo sono affiancate da un lavoro di documentazione che genera un archivio.
Nella sua manifestazione più tradizionale l’archivio è un deposito d’informazioni con materiali di vario formato (cartaceo, multimediale) la cui produzione e la cui fruizione contengono diversi e impliciti gradi di fedeltà e di arbitrio. In questo caso, l’archivio sviluppa la propria possibilità di ascolto e visione adottando un formato ulteriore, facendosi installazione che a sua volta interroga, interpreta, risitua quei materiali conferendogli nuove forme di vita. L’archivio m.a.i., dunque, amplia in forma sensoriale e ambientale l’apparato discorsivo dei propri materiali documentali e si fa display, manifestazione di una esperienza nuova.
Reso ascoltabile e osservabile in forma situata e mobile negli spazi interni ed esterni di SP31 all’aperto e in cammino, l’archivio modifica la propria condizione di repository e si fa repertorio, display & displacement, occasione inedita di un nuovo incontro a cui invita gli abitanti, le studentesse e gli studenti che hanno partecipato alle giornate 3 e 4 maggio, le famiglie, le scuole, il pubblico.
archivio m.a.i. del 7, 8, 9 giugno è:
- 6 illustrazioni di Arianna Vairo
- 66 fotografie su carta di Massimo Salvucci
- 300 fotografie a video di Marco Caselli Nirmal
- la restituzione acustica di Tobia Bandini delle registrazioni effettuate dagli studenti, con gli interventi di Tonino Perna, Andrea Fantini, Marialuisa Cipriani, Lorenzo Cagnoli, Nicole “Wendy” Lafiata, Ivan Fantini, Karen Venturini, Isabella Bordoni, ragazze e ragazzi delle classi 3°C e 3°D, 3°B e 4°C del Liceo Linguistico di Rimini
- gli sketch dei gruppi di studentesse e studenti intorno ai tavoli di coprogettazione dello spazio esterno e di pittura
- ciò che è rimasto del pane fatto insieme.
Reso ascoltabile e osservabile in forma situata e mobile negli spazi interni ed esterni di SP31 all’aperto e in cammino, l’archivio modifica - pur conservandola - la propria condizione di repository e si fa repertorio, display, displacement, occasione di un nuovo incontro a cui invita gli abitanti, il pubblico intenzionale e no. Nel collegare il display al displacement, archivio m.a.i. pensa il paesaggio come luogo in comune, spazio civico, reciproco, educante, nel quale riposizionarsi. Gemma da questo riposizionamento la sezione scambiarsi paesaggi.
LEGGI QUI
Il 7, 8, 9 giugno è esperienza di ascolto all’aperto, nel borgo e attraverso le strade di San Savino paese fino a «monte ciuccio», come avvio del fondo orale delle voci abitanti, biografia di comunità e di paese. Dopo la visita all’interno dell’ex frantoio, visitatori e visitatrici seguono le indicazioni per raggiungere due postazioni con vedute sul paesaggio circostante, qui trovano sedie per accomodarsi e osservare l’intorno, ascoltando il racconto del medesimo o di un altro paesaggio.
Avviano scambiarsi paesaggi quindici voci che raccontano il proprio ambiente di vita attuale. Così, restando a San Savino incontriamo San Savino ma anche Onferno, Agello, Misano Cella, Saludecio, Ospedaletto, Croce. Guardando San Savino sentiamo evocare i nomi delle località di costa, entroterra e basso Appennino, con voci che nel mettere in rete il paesaggio circostante della Valconca, creano mappe di prossimità memoriale e affettiva.
Un archivio anche questo, interiore e paesaggistico. Una collezione di fonti orali, voci e narrazioni intergenerazionali che diventano, appunto, biografia condivisa di comunità e di paese. Un paese ampio la Valconca, fatto di differenze morfologiche, ambientali, sentimentali e di confini territoriali che non escludono, che anzi invitano a essere conosciuti e attraversati e che ha in SP31 la possibilità di convergere, risignificarsi e riattualizzarsi nell’incontro tra le generazioni del presente e del futuro.
Con Strada provinciale 31 affrontiamo la scommessa di un centro per e con le giovani generazioni di apprendimento e co-formazione peer to peer a San Savino, nel Comune di Montescudo-Monte Colombo e nel cuore della Valconca, in un’area interna a vocazione residenziale e rurale che manca di spazi e opportunità adeguati alle richieste e alle urgenze del contemporaneo.
Un progetto di Terzo Paesaggio ETS, con il supporto di Fondazione Giovanni Maria Fabbri, sostenuto da crowdfunding / Bando «Il futuro a portata di mano» di BPER Banca con Produzioni dal basso
Ideazione e cura | coordinamento territoriale | rete scuole | programma attività 2024 | di Isabella Bordoni
Con il contributo del Comune di Montescudo-Monte Colombo, la collaborazione di E poz d’la Piva associazione abitanti di San Savino, Insieme Sal’Mèni associazione agriculturale di giovani coltivatori/trici
Per la giornata inaugurale, con il Patrocinio dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna e con il Patrocinio del Comune di Montescudo-Monte Colombo
Sponsor delle «giornate m.a.i.» di maggio B&B Castellano, Montescudo-Monte Colombo, Swan Sound Service di Enzo Geminiani, Coriano, Fattoria del Piccione, Montescudo - Monte Colombo
Accordo formativo «giornate m.a.i.» Milena Sacchetti e Davide Pazzaglia | Liceo Linguistico Giulio Cesare-Manara Valgimigli di Rimini
Ufficio stampa Annamaria Gradara | Asanisimasa Press&Pr
Fotografie di © Marco Caselli Nirmal, eccetto foto cantiere di archivio fotografico SP31 (foto Bordoni, Salvucci, Pazzaglia), sua la postproduzione
Montaggio fotografico Massimo Salvucci
Restituzione audio in «archivio m.a.i.» e contributo tecnico in «scambiarsi paesaggi» Tobia Bandini
«scambiarsi paesaggi» Isabella Bordoni, fondo orale delle voci abitanti, biografia di comunità e di paese
Strada provinciale 31 | ex frantoio SP31 san savino factory culturale è uno spazio, un processo, un palinsesto culturale in divenire, aperto a proposte e collaborazioni.
Consolida la propria vocazione insieme a chi lo rende possibile e a chi lo frequenta, con incontri, mostre, laboratori, residenze, seminari, forme del convivio, che aggregano persone e alimentano pensieri e pratiche.
Nella sua azione d’insieme, punta a consolidare un luogo e strutturare processi di empowerment delle giovani generazioni, per rendere entrambi attrattori, generatori e propagatori di conoscenza.
SP31 adotta come propria governance culturale il valore materiale e ideale dell’ingaggio locale, cui guarda come filiera aperta disponibile a farsi attraversare da collaborazioni più ampie per porre l’esperienza nella dimensione pubblica e sviluppare forme di advocacy verso e con le istituzioni.
Si scrive m.a.i. e si legge sempre, per la formazione permanente e peer to peer.
Il modulo formativo propone lo scambio e la costruzione di conoscenze nei modi della conversazione, dell’ascolto, dell’espressione artistica, artigiana, digitale, del gioco, della corporeità, in una prospettiva di co-formazione e co-educazione civica che chiamiamo di maieutica attiva e reciproca.
Il modulo ha la caratteristica dell’immersività e diventa modulo attivo immersivo; con la sigla m.a.i. orienta l’esperienza della temporalità verso le forme d’uso di uno spazio nuovo e collettivo, supera la separazione tra impiego del corpo e della mente, si fa attraversare da connettività interdisciplinari, riflessività, dialogo, momenti teorico-conversazionali e pratico-esperienziali densi, di impatto relazionale e affettivo per il suo rilascio nel tempo.
«modulo attivo immersivo» del 3 e 4 maggio, con le classi le 3°C e 3°D, 3°B e 4°C del Liceo Linguistico di Rimini, gli insegnanti Davide Pazzaglia, Michele Siotto, Marta Pompei, il gruppo di lavoro SP31 Tonino Perna, Andrea Fantini, Marialuisa Cipriani, Lorenzo Cagnoli, Nicole “Wendy” Lafiata, Ivan Fantini, Karen Venturini, Massimo Salvucci, Marco Caselli Nirmal, Isabella Bordoni
Le giornate del modulo attivo immersivo sono affiancate da un lavoro di documentazione che genera un archivio.
Nella sua manifestazione più tradizionale l’archivio è un deposito d’informazioni con materiali di vario formato (cartaceo, multimediale) la cui produzione e la cui fruizione contengono diversi e impliciti gradi di fedeltà e di arbitrio. In questo caso, l’archivio sviluppa la propria possibilità di ascolto e visione adottando un formato ulteriore, facendosi installazione che a sua volta interroga, interpreta, risitua quei materiali conferendogli nuove forme di vita. L’archivio m.a.i., dunque, amplia in forma sensoriale e ambientale l’apparato discorsivo dei propri materiali documentali e si fa display, manifestazione di una esperienza nuova.
Reso ascoltabile e osservabile in forma situata e mobile negli spazi interni ed esterni di SP31 all’aperto e in cammino, l’archivio modifica la propria condizione di repository e si fa repertorio, display, displacement, occasione inedita di un nuovo incontro a cui invita gli abitanti, le studentesse e gli studenti che hanno partecipato alle giornate 3 e 4 maggio, le famiglie, le scuole, il pubblico.
LEGGI QUI
Esperienza di ascolto all’aperto, nel borgo e attraverso le strade di San Savino paese fino a «monte ciuccio», come avvio del fondo oraledelle voci abitanti, biografia di comunità e di paese. Dopo la visita all’interno dell’ex frantoio, visitatori e visitatrici seguono le indicazioni per raggiungere due postazioni con vedute sul paesaggio circostante, qui trovano sedie per accomodarsi e osservare l’intorno, ascoltando il racconto del medesimo o di un altro paesaggio.
Avviano scambiarsi paesaggi quindici voci che raccontano il proprio ambiente di vita attuale. Così, restando a San Savino incontriamo San Savino ma anche Onferno, Agello, Misano Cella, Saludecio, Ospedaletto, Croce. Guardando San Savino sentiamo evocare i nomi delle località di costa, entroterra e basso Appennino, con voci che nel mettere in rete il paesaggio circostante della Valconca, creano mappe di prossimità memoriale e affettiva.
Un archivio anche questo, interiore e paesaggistico. Una collezione di fonti orali, voci e narrazioni intergenerazionali che diventano, appunto, biografia condivisa di comunità e di paese. Un paese ampio la Valconca, fatto di differenze morfologiche, ambientali, sentimentali e di confini territoriali che non escludono, che anzi invitano a essere conosciuti e attraversati e che ha in SP31 la possibilità di convergere, risignificarsi e riattualizzarsi nell’incontro tra le generazioni del presente e del futuro.
Con Strada provinciale 31 affrontiamo la scommessa di un centro per e con le giovani generazioni di apprendimento e co-formazione peer to peer a San Savino, nel Comune di Montescudo-Monte Colombo e nel cuore della Valconca, in un’area interna a vocazione residenziale e rurale che manca di spazi e opportunità adeguati alle richieste e alle urgenze del contemporaneo.
Un progetto di Terzo Paesaggio ETS, con il supporto di Fondazione Giovanni Maria Fabbri, sostenuto da crowdfunding / Bando «Il futuro a portata di mano» di BPER Banca con Produzioni dal basso
Ideazione e cura | coordinamento territoriale | rete scuole | programma attività 2024 | di Isabella Bordoni
Con il contributo del Comune di Montescudo-Monte Colombo, la collaborazione di E poz d’la Piva associazione abitanti di San Savino, Insieme Sal’Mèni associazione agriculturale di giovani coltivatori/trici
Per la giornata inaugurale, con il Patrocinio dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna e con il Patrocinio del Comune di Montescudo-Monte Colombo
Sponsor delle «giornate m.a.i.» di maggio B&B Castellano, Montescudo-Monte Colombo, Swan Sound Service di Enzo Geminiani, Coriano, Fattoria del Piccione, Montescudo - Monte Colombo
Accordo formativo «giornate m.a.i.» Milena Sacchetti e Davide Pazzaglia | Liceo Linguistico Giulio Cesare-Manara Valgimigli di Rimini
Ufficio stampa Annamaria Gradara | Asanisimasa Press&Pr
Fotografie di © Marco Caselli Nirmal, eccetto foto cantiere di archivio fotografico SP31 (foto Bordoni, Salvucci, Pazzaglia), sua la postproduzione
Montaggio fotografico Massimo Salvucci
Restituzione audio in «archivio m.a.i.» e contributo tecnico in «scambiarsi paesaggi» Tobia Bandini
«scambiarsi paesaggi» Isabella Bordoni, fondo orale delle voci abitanti, biografia di comunità e di paese